Abbiamo iniziato qualche settimana fa con la camicia bianca una serie di post che hanno per oggetto i cosiddetti “basici”, cioè capi trasversali adatti a praticamente a tutte le occasioni, a tutte le corporature (con gli opportuni accorgimenti), e a tutti gli stili (con le dovute personalizzazioni).
Proseguiamo quindi – sempre insieme a Benedetta e alle sue preziosissime conoscenze sia “tecniche” che di stile – alla scoperta del re dei basici, che è il pantalone nero, intendendo con nero proprio nero, non altri colori o trame con tono su tono (unica eccezione: il jeans nero, che a volte quando è “delavè” pur essendo nero assume sfumature leggermente più chiare).
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Tra i capi basici, che costituiscono la tela su cui dipingere voi stesse (qualsiasi sia il vostro stile), oltre alla camicia infatti troviamo questo capo che ha moltissime potenzialità, che però per assurdo sono assai diverse dal modo in cui viene invece indossato.
Parliamo del pantalone nero perché quasi tutte portano i pantaloni neri, ma a pochissime stanno bene, anzi le persone che sanno indossare bene un capo così basico sono rarissime.
Quello che si vede quotidianamente è:
- o il pantalone troppo attillato e/o non opportunamente modellato su gambe non proprio perfette (tutt’altro che valorizzate anche grazie al frequente abbinamento di anckle boots dal tacco basso e grosso);
- oppure donne che per esigenze lavorative sono (o si sentono) costrette a indossare tailleur con pantaloni spesso informi e troppo ampi (a volte quasi “svolazzanti”) alla caviglia: spesso si tratta di neo-laureate che prima del primo impiego non avevano mai indossato altro che jeans e maglietta, e provano a risolvere l’enigma-guardaroba con un capo che, sebbene sia il classico dei classici, se non accuratamente scelto può portare ad un risultato tutt’altro che chic ed elegante.
In questo modo si svilisce un capo che potrebbe rendere ogni donna di classe e snella e raffinata.
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Infatti – anche se personalmente amo molto i colori e mi piace proporre e sperimentare altre tinte oltre al solitamente inflazionato nero – tuttavia è innegabile che il pantalone nero, se accuratamente scelto e portato con grazia e intelligenza, è un facile passe–partout per qualsiasi occasione, anche se non siete una donna che porta questo colore è comunque doveroso averne un paio nel guardaroba: nelle occasioni molto formali, o dove non si capisce bene il dress code richiesto, un pantalone (jeans nero per giovani anche over 40) più camicia o casacca morbida con blazer vi dà ovunque il via libera.
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Il pantalone nero non è serioso e noioso come alcune credono (pensate a Katharine Hepburn era sciccosissima 50 anni fa e lo è tuttora con pantalone sigaretta nero, camicia bianca maschile e ballerine nere, certo non tutti hanno la sua statura ma basta cambiare le scarpe e il gioco è fatto), ci dà la libertà di poter essere adatte a molte occasioni sempre con un’unica scelta e qualche variante (minima)negli accessori.
Ad esempio un pantalone a sigaretta con qualche accorgimento, specialmente nella scelta delle scarpe, vi rende perfette per affrontare ogni evento di qualunque giornata, con classe e libertà.
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Con lo stesso capo potete essere sportive, classiche, chic, eleganti, di tendenza, formali o informali, artiste gran dame o star da tappeto rosso o mamme che fanno la spesa… quello che vi pare.
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Questo quindi implica un notevole risparmio di tempo nella scelta dei capi per la giornata, senza correre il rischio di optare per mise inadatte o nelle quali non ci sentiamo a nostro agiu.
Come capo basico intendiamo qui il pantalone a sigaretta che sta bene alla maggior parte dei fisici, delle età e si presta a ogni possibile interpretazione di gusto od occasione.
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Questo non toglie che ci possono essere donne a cui l’intramontabile modello a sigaretta proprio non piace o non si addice: in questi casi ci si può sbizzarrire con altri modelli che se coerenti con il vostro stile risulteranno ugualmente impeccabili.
Ad esempio la“donna informale” o la “donna artista” potrebbe stare anche benissimo con un classico pantalone a sigaretta con tasche e riga, ma forse si sentirebbe più a proprio con un paio di pantaloni cargo: via libera in tal caso anche a modelli diversi, purchè portati con classe e nonchalance.
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Trovare il pantalone perfetto per le nostre gambe e il nostro “lato B” non è sempre facilissimo, e diciamo che gli specchi dei camerini in questo senso non aiutano perché vedendosi da vicino ci sembra sempre di essere più magre o più grasse di quello che siamo, e comunque non riusciamo mai ad avere un’immagine che corrisponde alla realtà.
Quindi quando scegliete ricordatevi intanto che gli specchi di molti negozi snelliscono, perciò iniziate guardandovi a gambe nude, e poi via via con i vari modelli, cercando con molta pazienza e senza fretta quello che vi valorizza di più e che vi dà un certo grado di soddisfazione del vostro corpo e di voi stesse, pensando anche ai consigli che abbiamo visto in alcuni precedenti post sui possibili abbinamenti.
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Alcune regole d’oro valide sempre:
- I PANTALONI SI PROVANO SEMPRE INDOSSANDO LE SCARPE GIUSTE, MAI A PIEDI NUDI, UN TACCO QUALUNQUE e simili!
- quando tenete le gambe unite e dritte, i pantaloni che vestono correttamente non devono fare mai ma proprio mai le pieghette all’inguine, devono cadere lisci (se a una modella un pantalone facesse questo difetto un bravo stilista farebbe modificare il modello dal modellista);
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- la riga in mezzo è molto elegante e snellisce;
- i passanti della cintura devono essere sottili, aderenti ai pantaloni, e non sembrare anelli per le tende.
Per ora ci fermiamo qui, così avete il tempo di studiarvi queste prime regole e familiarizzarci.
Nei prossimi post vedremo invece i suggerimenti per valorizzare i diversi tipi di corporatura, e per trovare i modelli più adatti ad ogni stile.