Un finto basico: il GIUBBOTTO CORTO

In questo post parleremo del giubbotto corto, un capo che – esattamente come il tubino visto qualche mese fa – è noto per essere un basico, e invece non lo è, perché a differenza di quanto si crede non è sempre adatto a tutti i fisici e a tutti gli abbinamenti.

In particolare il giubbotto chiamato “biker”, sempre così in voga e indicato come capo must di ciascun guardaroba, è in realtà un capo che può essere difficile da portare con stile valorizzando la nostra figura.

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I fisici che possono portare il biker propriamente detto (ovvero molto corto e con spalle importanti) sono infatti pochi, anche perché la diffusa convinzione che ricorrendo a spalle ampie si mimetizzano i fianchi in realtà funziona solo per chi ha una sproporzione evidente (ad esempio chi ha una 40 di spalle e una 46-48 di fianchi), ma negli altri casi no, anzi il fatto di aggiungere volume anche nella zona spalle fa sembrare più robusta tutta la figura (e questo in genere non è questo quello che la maggior parte delle donne desidera).

Il discorso cambia se parliamo invece di giubbotti o giacche corte di pelle, jeans o altro tessuto di modello più lineare, che possono risultare molto trendy ma richiedono sempre molta attenzione alle proporzioni (con un giubbotto corto infatti il discorso delle proporzioni diventa davvero fondamentale).

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Quindi, chi può portare una giacca corta? Chi è  alto? Non è detto, anzi un giubbotto corto potrebbe evidenziare eccessivamente la lunghezza delle gambe e la “cortezza” del busto. Piuttosto è importante essere proporzionate, o riuscire comunque a rendere il nostro fisico proporzionato con un attento uso dei capi.

(ad esempio personalmente non porto quasi mai giubbotti alla vita perchè avendo le braccia troppo lunghe rispetto al busto e alle gambe, questo difetto – che con altri capi può passare inosservato – diventa invece evidentissimo con il giubbotto corto, che evidenzia la lunghezza eccessiva delle braccia)

In genere è sempre meglio portare sotto il giubbotto corto capi più lunghi del giubbotto stesso, ma senza esagerare, devono arrivare al massimo ai glutei (ad esempio una maglia o una camicia over su jeans skinny).

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Inoltre il giubbotto va portato preferibilmente aperto per definire la silhouette evitando di tagliare in due la figura.

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Il capospalla corto inoltre sta molto bene a chi indossa pantaloni ampi, ad esempio con pantaloni palazzo a vita alta la giacchina corta è d’obbligo se non volete assomigliare a vostra nonna. Invece se abbiniamo un pantalone largo a un giubbotto lungo otteniamo un insieme che ci aggiunge 30 anni d’età, e in più ci dà l’aria di una di quelle donne si vantano di infischiarsene del proprio aspetto e della propria femminilità (come ad esempio la donna “alternativa a oltranza” – che nel libro “La donna di charme” viene indicata come uno dei modelli da NON imitare mai).

Pantaloni ampi e giacchina corta, dicevamo, è un insieme che mette in risalto la vita e la forma del busto (avendo l’accortezza di scegliere giubbotti modellati e non infagottanti), vi aiuta a mimetizzare i chili di troppo che avete nella zona sottostante, dandovi un piglio giovanile ed accattivante.

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Il giubbotto o la giacchina corta si portano inoltre molto facilmente con la gonna, creando un effetto piacevole trendy (meglio però non eccedere con l’aderenza della gonna). Ad esempio sono di estrema tendenza in questa stagione lunghissime gonne di tessuti importanti, portati spesso con sneakers e t-shirt bianche, e il giubbino cortissimo in pelle che arrivi (come dovrebbe essere per i pantaloni a palazzo) esattamente al termine della cintura è di fatto l’unico capospalla che si può abbinare a questo insieme.

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Ricordiamoci comunque che il famosissimo – e corto – giacchino Chanel (quello per cui hanno fatto addirittura una mostra fotografica itinerante) è bellissimo sì, ma non è vero che sta bene a tutte. Avendo una forma leggermente squadrata, infatti, se abbinato a una gonna non aiuta chi vorrebbe mimetizzare i fianchi: in questo caso lo si può però abbinare a un sotto giacca estremamente morbido e leggermente più lungo e a pantaloni abbastanza modellati, quantomeno a sigaretta.

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Altra cosa importantissima sono i tacchi: il giubbotto corto sta meglio senza tacchi (a meno che non parliamo dei pantaloni a palazzo che in genere richiedono un bel tacco nascosto sotto, per bilanciarne la larghezza), in questo modo le gambe non risultano eccessivamente lunghe ma ben proporzionate rispetto a un giacchino corto ed aderente che arriva diciamo alla cintura.

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Tutto questo discorso cade se iniziamo ad indossare i tacchi, perché il tacco se in vista diventa un elemento di più che spezza la figura oltre a quanto già fa il giubbotto corto, e quindi è meglio evitarlo (e inoltre occorre anche fare attenzione alle tasche posteriori del pantalone, scegliendo quelle che ci aiutano a valorizzare il “lato B”).

L’unico capo corto decisamente da eliminare da qualsiasi guardaroba è il piumino cortissimo e striminizito, o siete la reincarnazione di Venere in terra o lasciate perdere, prima di tutto non è per niente funzionale, e poi un bel piumino con cintura creerà sicuramente un effetto più piacevole e comodo per voi e la vostra temperatura corporea: ricordatevi che un piumino per quando slim gonfia la parte superiore e quindi ogni abbinamento diventa terreno minato per ogni genere di fisico.

Un ultimo suggerimento: in abbinamento con una gonna corta, per prolungare la linea della gamba potete scegliere un giubbotto a blocchi di colore in cui il colore che sta più in basso sia uguale a quello della gonna, come nella foto qui sotto. Un piccolo trucco ottico che vi consentirà di regalare centimetri alle vostre gambe!

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